Tutti sanno che la Festa della Donna nasce per rivendicare e celebrare i diritti delle donne. Essa nasce nel 1909 ma solo negli ultimi anni sta diventando una ricorrenza sempre più sentita nella società, tanto da assumere importanza a livello quasi globale. Ma come è correlata questa giornata con la cyber security?
Scopriamolo insieme approfondendo distintamente tre tematiche.
Indice
CYBER SECURITY ALLEATA DELLE DONNE
Femminicidi, molestie, violenze domestiche… purtroppo, non si smette mai di parlarne.
Con la distribuzione sempre maggiore degli strumenti informatici, ultimamente, anche lo stalking sta conoscendo una nuova frontiera, diventando ciò che viene definito stalkerware.
Si tratta del monitoraggio in segreto delle attività della partner, che spesso porta a conseguenza davvero spiacevoli verso le donne che ne sono vittime.
L’Italia si posiziona tristemente al sesto posto nella classifica dei paesi con più casi, contandone 1000 in tutto l’anno precedente.
E allora perché si può affermare che la sicurezza informatica può diventare un’alleata? Perché esistono dei nuovi sistemi di allerta grazie alle quali le donne possono prendere coscienza di essere tenute “sotto controllo” e chiedere aiuto.
Per non parlare dell’iniziativa Coalition Against Stalkerware, lanciata da diverse organizzazioni no profit che cerca di supportare il più possibile le vittime di questi comportamenti aberranti.
Si tratta di primi passi, non potranno di certo eliminare il problema dello stalkerware… ma di certo possono diminuirne gli effetti.
LE GRANDI ESPONENTI DELLA SICUREZZA INFORMATICA
Cambiando completamente discorso e parliamo degli esperti di cyber security.
Quante volte abbiamo sentito parlare di “progresso” e di “lotta per l’uguaglianza” quando si affronta il discorso delle donne e della parità di genere in ambito lavorativo?
Eppure, secondo alcune ricerche, le persone occupate in questo settore sono al 70% circa di sesso maschile. Ebbene sì, solo il 30% è costituito da donne… che faticano per la parità di salario o per raggiungere posizioni apicali.
Si tratta quindi di parole che vengono spesso usate a sproposito, come un mantra, ma anche qui la buona notizia c’è: possiamo dire infatti che, piano piano, si vedono alcuni progressi nella società.
Quello che è certo è che nei settori STEM (acronimo usato per indicare i settori di science, technology, engineering and mathematics) come può essere quello della cyber security, servono più donne… ed oggi, fortunatamente, ci sono delle esponenti che possono essere prese come modello di riferimento:
- Nicole Egan, una vera autorità dell’AI, famosa per aver contribuito con algoritmi futuristici a migliorare le soluzioni di sicurezza informatica in grado di rilevare i cyberattacchi;
- Shivon Zilis, una ricercatrice che si occupa di progettare interfacce neurali tramite il machine learning, per aiutare le persone affette da paralisi;
- Lauren Knausenberger, conosciuta per aver rinnovato l’intero sistema informatico dell’aeronautica militare statunitense nonché per il suo costante impegno nel formare i soldati con competenze a riguardo.
E queste sono solo alcune delle formidabili donne che hanno portato un contributo nella sicurezza informatica… chissà di quante si potrà parlare in futuro!
Per approfondire, leggi qui: 12 donne che hanno trasformato la cybersicurezza (pandasecurity.com)
STEM: COSA NE PENSANO LE RAGAZZE?
“Il mondo informatico è una realtà prettamente maschile”, parliamo ora di questa errata credenza popolare… perché è da qui che parte tutto, fin dagli anni scolastici, condizionando il pensiero di bambine e ragazze più o meno grandi.
Ma come fare allora per “smontarla”? Secondo Anna Vaccarelli, premiata come migliore informatica d’Italia e pioniere della cyber security nel nostro paese, bisogna far capire alle bambine già alle scuole elementare di avere le abilità per essere brave nelle materie STEM tanto quanto i loro compagni maschi.
Si, perché la tecnologia ormai è qualcosa di cui si deve parlare già in tenera età: com’è possibile che i bambini sappiano utilizzare già molto bene tablet, smartphone e quant’altro ma crescendo rimangano allo scuro anche dei più banali concetti che si nascondono dietro al funzionamento di un PC o di una rete?
La situazione va cambiata al più presto, anche perché oggi la richiesta di figure del settore supera di gran lunga l’offerta e la loro ricerca è sempre molto attiva; quindi, servono nuovi talenti… che non necessariamente abbiano frequentato l’università.
Ma ancora più importante è riuscire a trasmettere alle donne che sono in grado di superare ogni tipo di limite e di ostacolo (spesso non reali, ma percepiti)… che si tratti di studiare informatica, di lavorarci dentro o di qualunque altro obbiettivo.
Insomma… tutti dobbiamo far sentire la nostra voce in questa battaglia, affinché ogni donna possa far valere la propria.